Ph. F. Burgato
SPECCHI D'ACQUA: parte centrale dei sistemi lagunari costieri
"Le lagune costiere, intese come sistemi di transizione tra le acque marine aperte e la terraferma, sono indubbiamente tra gli ambienti più produttivi di tutto il pianeta, dove per produttività si intende l’accrescimento giornaliero di biomassa."
"Vaste distese d’acqua calma o appena increspata dal vento, comprese tra il mare, le terre e gli acquitrini retrostanti, disegnate dai canneti e dagli argini che le separano dai campi coltivati."
Atlante lagunare costiero del Delta del Po - a cura di E. Verza e L. Cattozzo, 2015
"Vaste distese d’acqua calma o appena increspata dal vento, comprese tra il mare, le terre e gli acquitrini retrostanti, disegnate dai canneti e dagli argini che le separano dai campi coltivati."
Atlante lagunare costiero del Delta del Po - a cura di E. Verza e L. Cattozzo, 2015
Veduta aerea di parte degli specchi acquei presenti all’interno del sistema lagunare e costiero Basson-Canarin. (Foto satellitare WorldView 2.0, anno 2011, Fonte: Consorzio di Bonifica Delta del Po). Differente rapporto tra acqua salata e dolce, tipologia di sedimenti in sospensione, profondità producono colorazioni in varie tonalità di verde, fino al marrone, e, in aree con scarsa ossigenazione, nero. |
L’acqua di queste lagune è, per definizione, bassa e poco mossa, dominata dall’incessante movimento delle maree, nonché dalle piene del fiume. La circolazione interna è garantita dai canali sublagunari "paradeli", originatisi dai paleoalvei dei rami del Po e dai flussi d’acqua marina, e recentemente modificati e scavati dall’uomo. L’acqua percola in questi corpi idrici con un movimento continuo; viene spostata e rimescolata dai moti più energici e dal vento; s’incanala nei solchi più profondi del fondale; infine viene espulsa con l’abbassarsi della marea.
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Le acque sono molto basse dove i fondali non sono percorsi da canali per cui emergono quotidianamente ampie superfici fangose. Sono le velme, esposte all’ambiente aereo durante la bassa marea, e coperte d’acqua lagunare con l’alta. Proprio questa continua alternanza non permette lo sviluppo della vegetazione sommersa.
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Il continuo andirivieni delle acque porta, col tempo, ad un naturale aumento nella quantità di sedimenti depositati presso i fondali, siano essi di natura argillosa o sabbiosa. Tali sedimenti, che inglobano al loro interno anche materia organica, in particolare di origine vegetale e derivante dai molluschi, formano il substrato di crescita dapprima di fanerogame sommerse e alghe, e successivamente della Cannuccia di palude.
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“Peociare” in Sacca di Scardovari (Foto satellitare WorldView 2.0, anno 2011, Fonte: Consorzio di Bonifica Delta del Po)
Scarsa la presenza di detriti in questi specchi acquei. Questo sia per l’azione di pulizia legata all’allevamento dei molluschi, sia in quanto il grosso di tronchi, rami e sedimenti grossolani viene solitamente fermato nei paradeli e nei canali adduttori.