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Le querce del Polesine - Chi è davvero la quercia?

22/4/2020

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di Marco Barbujani
Foto
Via Dune sud - Ph. E. Verza
Nessuna pianta richiama l’idea di forza come sa fare la quercia.
Longeva, anche grazie al suo legno (uno dei più pesanti tra le latifoglie europee), la quercia ci fa venire in mente una potenza e una maestosità inaudite, tanto più grande è l’esemplare che ammiriamo.
Questo le ha riservato un posto su moltissimi stemmi, tra cui anche quello della Repubblica Italiana.
​Ma chi è davvero la quercia?

​Esistono molte specie di querce. Quella che tutti immaginiamo, che vediamo nei film ambientati nell’Europa medievale, quella che si trovava a San Basilio... è la quercia comune, detta anche farnia, e gli scienziati la chiamano Quercus robur.
La farnia formava immensi boschi in diverse pianure europee fino a qualche secolo fa, in compagnia di molte altre specie, tra cui il carpino, i frassini e l’olmo. Riconoscere la foglia di una quercia è facile: di solito ha la forma di una pera rovescia, con il bordo profondamente ondulato (lobato). Se poi la foglia ha un picciolo piccolissimo (diciamo mezzo centimetro) e due piccole orecchiette che lo circondano, allora avete in mano proprio una foglia di farnia!
Foto
Anche il Polesine un tempo ospitava alcuni boschi, e nelle parti meno paludose cresceva anche la farnia. Oggi non ce ne sono più tante, però quando ne incontriamo una è sempre un’esperienza straordinaria. A parte quelle piantate in parchi e giardini, è interessante cercare quelle dei (rari) filari campestri. Ne incontrerete alcune molto belle percorrendo la Strada Provinciale 33 Eridania andando da Bottrighe a Guarda Veneta, oppure tra Gaiba e Ficarolo, ma anche in altre località. Pur essendo un po’ sparse, sono un vero spettacolo in ogni stagione.
Un’altra specie di quercia che si incontra in provincia è la roverella, o Quercus pubescens. Assomiglia molto alla farnia, ma le foglie sono più piccole, hanno dei peli sotto e il picciolo decisamente più lungo. La roverella in natura può sostituire la farnia dove il suolo è poco profondo e più secco: perciò per vederne alcune si possono visitare le dune fossili di Porto Viro.
Foto
Foglia di Roverella - Immagine da web
Infine, sempre nei pochi frammenti di dune fossili vive anche il leccio (Quercus ilex), una quercia con le foglie dai margini spinosi che assomigliano a quelle dell’agrifoglio e non cadono in inverno. Un esemplare particolarmente grande si trova in località Smergoncino, vicino a Cavanella Po.
Foto
Foglia di Leccio - Immagine da web
Anche se oggi queste tre specie di querce sono poco frequenti nella pianura tra Adige e Po, è importante conoscerle: oltre a essere la casa di moltissimi organismi, sono una traccia importante di alcuni degli ambienti originali del Polesine.
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