A Rovigo, nel Parco dell'ex-Manicomio, inaugurato ieri: 400 rizomi di Iris sono stati messi a dimora da una grande (non per quantità ma per qualità) squadra di volontari. Ora non ci resta che attendere la primavera, quando ci gratificheranno con i loro meravigliosi colori. Bravissimi! Chi ha avuto l'idea, chi ha permesso la realizzazione, chi, con le proprie mani, ha eseguito la piantagione.
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L’Italia sta perdendo la sfida dello sviluppo sostenibile: peggiorano povertà, disuguaglianze e qualità dell'ambiente. Il Rapporto Asvis 2018, presentato questa mattina alla Camera, segnala lo stato di avanzamento dell’Italia verso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. «Si sono già persi tre anni per dotarsi di una governance che orienti le politiche allo sviluppo sostenibile. Il 2030 è dietro l'angolo e molti Target vanno raggiunti entro il 2020. Oltre all'immediata adozione di interventi specifici in grado di farci recuperare il tempo perduto sul piano delle politiche economiche, sociali e ambientali», ha detto il portavoce di Asvis Enrico Giovannini, che ha anche illustrato le proposte concrete per fare in modo che l’Italia mantenga gli impegni assunti con la sottoscrizione nel 2015 dell’Agenda 2030 dell'Onu. Avviare subito la commissione per l’attuazione della strategia di sviluppo sostenibile L’Asvis, ha sottolineato Giovannini, «chiede al presidente del Consiglio di attivare subito la Commissione nazionale per l'attuazione della strategia per lo sviluppo sostenibile, di trasformare il Cipe in Comitato interministeriale per lo sviluppo sostenibile e di avviare il dibattito parlamentare sulla proposta di legge per introdurre il principio dello sviluppo sostenibile in Costituzione, al fine di garantire un futuro a questa e alle prossime generazioni». Il bilancio di Asvis - nata due anni e mezzo fa per diffondere la cultura della sostenibilità e la conoscenza dell'Agenda 2030 - segnala che anche negli ambiti in cui si registrano miglioramenti, a meno di immediate azioni concrete e coordinate, sarà impossibile rispettare gli impegni presi dal nostro Paese con la firma dell'Agenda 2030. Serve un cambio di passo Giovannini ha sottolineato come sia indispensabile un urgente cambio di passo. In particolare, tra il 2010 e il 2016, l'Italia è peggiorata in cinque aree: povertà (Goal 1), condizione economica e occupazionale (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), condizioni delle città (Goal 11) ed ecosistema terrestre (Goal 15). Per quattro si registra una situazione invariata: acqua e strutture igienico-sanitarie (Goal 6), sistema energetico (Goal 7), condizione dei mari (Goal 14) e qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide (Goal 16). Segni di miglioramento si registrano, invece, per alimentazione e agricoltura sostenibile (Goal 2), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), innovazione (Goal 9), modelli sostenibili di produzione e di consumo (Goal 12), lotta al cambiamento climatico (Goal 13), cooperazione internazionale (Goal 17). Forte preoccupazione per i ritardi accumulati L'Asvis dal 2016 fotografa la situazione dell'Italia e, da quest'anno, anche delle regioni, rispetto ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Il messaggio che emerge dal Rapporto 2018 «è di forte preoccupazione per i ritardi accumulati dalla politica che in questi tre anni non ha affrontato in modo integrato i tanti problemi del Paese», ha spiegato il presidente dell'Asvis Pierluigi Stefanini. Ma il report porta anche speranza, «perché dà conto delle iniziative di numerosi soggetti economici e sociali, nonché di tantissime persone, che stanno cambiando i modelli di business, di produzione, di consumo, di comportamento, con evidenti benefici, anche economici», ha sottolineato Stefanini. Dal report emerge che sono stati avviati programmi educativi nelle scuole e nelle università sullo sviluppo sostenibile. Ci sono anche iniziative finalizzate a coinvolgere imprese, comunità locali e persone singole sulle diverse questioni dell'Agenda 2030, oltre che importanti politiche adottate negli ultimi dodici mesi (come l'introduzione del reddito di inclusione per ridurre la povertà). Ci sono anche le occasioni mancate, come l'interruzione degli iter legislativi in tema di riduzione del consumo del suolo, del diritto all'acqua, del commercio equo, o la mancanza dei provvedimenti attuativi della riforma del Terzo Settore. Manca una visione coordinata delle politiche per un futuro sostenibile «Ciò che manca - ha spiegato Giovannini - è una visione coordinata delle politiche per costruire un futuro dell'Italia equo e sostenibile. Il confronto tra le forze politiche nelle ultime elezioni non si è svolto intorno a programmi chiari e con un orientamento in tal senso. L'imminente legge di bilancio deve cogliere le enormi opportunità, anche economiche, offerte dalla transizione allo sviluppo sostenibile. Il fattore tempo è cruciale». Ecco le proposte di Asvis:
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December 2021
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