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... osservando il "distanziamento sociale"

31/3/2020

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Una natura "a portata di mano"!Fa bene,  Fabrizio,  a ricordarcelo .
In questo periodo, quando la stagione primaverile ci offre i suoi più variopinti tesori, siamo, purtroppo, costretti nelle quattro mura di casa.  
Chi però ha a disposizione un giardino, o, addirittura, ha la fortuna di abitare in campagna, vicino a  luoghi ruderali, argini di canali o incolti, senza disattendere le regole, "in solitaria" può dedicarsi alla raccolta e al consumo di alcune tra le più prelibate ed efficaci piante spontanee del nostro territorio.
Ne cito tre, anche se, insieme a loro ce ne sono altre non meno gustose ed utili.

(
Per approfondire: Fabrizio BARBIERI, Andare per erbe nel Polesine e nel Delta del Po. Riconoscerle, raccoglierle e gustarle, Grafiche Nuova Tipografia - Corbola, luglio 2019 / E' possibile ottenere il libro contattando il 3470158157 o all’indirizzo barbieri_fabrizio@libero.it  o tramite Sagittaria.)
TARASSACO (taraxacum officinale)
​FAMIGLIA: Asteraceae    
Pianta erbacea perenne alta sino a 60 cm, con radice carnosa che, se tagliata, emette una sostanza lattiginosa.  Le foglie basali, verdi più o meno scure, sono tutte in rosetta con nervature evidenti, generalmente dentate o lobate, con picciolo sempre evidente, talora largamente alato. I fiori sono dei capolini grossi, tutti ligulati, di colore giallo dorato, portati su peduncoli cavi, fiorisce da febbraio all'autunno.
Il fiore si schiude presto la mattina per chiudersi al tramonto.
PROPRIETA':
Il nome Taraxacum, di ascendenza greca, riporta all'idea di scompiglio e rimedio, con allusione alle proprietà medicinali della pianta.
Nella medicina popolare la pianta viene indicata come amaro tonica, diuretica, depurativa del sangue e blando lassativo e impiegata nelle insufficienze epatiche, nei calcoli della vescica e dei dotti biliari e nelle dermatosi conseguenti a disfunzioni del fegato.
In definitiva, il tarassaco è un potente depurativo naturale che aiuta a tenere pulito l'organismo, soprattutto nel passaggio di stagione dall'inverno alla primavera, dando sollievo immediato al fegato, che ne trae una preziosa ricarica di energia.
Foto
Immagine ricavata dal webb.
IMPIEGO:
  • foglie tenere, crude: accostate alle uova sode, sono una gradita pietanza
  • cotte in acqua e passate al burro, un ottimo contorno
  • fiori: gradevoli mangiati crudi
  • boccioli fiorali: ancora chiusi, possono essere conservati sotto aceto ed utilizzati come capperi
  • petali: forniscono una gelatina eccezionale
  • radice: torrefatta e macinata, è un  succedaneo del caffè; cruda si usa in pinzimonio.
  • Per le sue spiccate doti diuretiche ne sconsigliano l'uso nel pasto serale.
 ATTENZIONE: dato il potere diuretico è sconsigliato consumarlo nella cena serale.
RICETTE:
1) Miele/Sciroppo) al TARASSACO
Ingredienti per ca. 1Kg di Miele:
  • 300 fiori di tarassaco senza stelo
  • 1 litro di acqua
  • 6 limoni  non trattati
  • 1 Kg di zucchero 
Preparazione: 
Riempire una pentola con acqua, fiori (solo la parte con i petali aperti) limoni tagliati a metà.
Mettere sul fuoco e portare ad ebollizione per alcuni minuti.
Lasciare riposare per ca. 12 ore a temperatura ambiente.
Colare il contenuto aiutandosi con un setaccio di stoffa facendo attenzione a spremere bene i fiori e i limoni.
Aggiungere al liquido Io zucchero e riportare ad ebollizione proseguire la cottura a fuoco lento per 3-4 ore.
Versare il miele ancora bollente in barattoli con tappo a vite fino ad 1 cm dal bordo, chiudere i barattoli e capovolgerli fino a raffreddamento.

2)  Semifreddo al TARASSACO
Ingredienti:
  • 1 uovo intero
  • 3 tuorli d’uovo
  • scorza di un limone non trattato
  • 80 g di miele di tarassaco
  • Rum da cucina q.b.
  • 300 ml di panna fresca
Preparazione: 
Montare a bagno maria i tre tuorli e l’ uovo intero con 80 g di miele al tarassaco (scaldare a 82°C di temperatura).
Aggiungere la scorza del limone, un goccio di Rum e mescolare a freddo.
Incorporare delicatamente 300 ml di panna montata e riempire una forma rivestita con pellicola trasparente.
Lasciare riposare nel congelatore per ca. 3 ore e assaporare ….. in compagnia.
 

PAPAVERO (Papaver rhoeas)
FAMIGLIA: Papaveraceae
Pianta annuale, erbacea, alta sino a 60 cm, fusto eretto, ramoso e setoloso, che se rotto produce una specie di latte. Foglie inferiori pennatosette, con  vari denti per lato e lobo terminale più lungo, a contorno spatolato, le superiori hanno contorno triangolare con due lacinie basali patenti. Fiore di un caratteristico rosso, con un diametro di 5-7 cm, con 4 petali, il frutto è una capsula subsferica, Fiorisce in maggio-giugno ma  spesso anche in agosto e settembre.
Foto
Immagine ricavata dal web
 IMPIEGO
  • foglie delle rosette basali: cotte e condite come gli spinaci,  miste ad altre erbe selvatiche, sono ottime per il ripieno dei tortelli
  • petali freschi: per marmellate, sciroppi e bevande.​
PROPRIETA'
Il nome sembra derivi dal latino pappa o papa, per la consuetudine di unire i semi di papavero al cibo dei bambini allo scopo di facilitarne il sonno; tale infuso prendeva il nome di "papagna", termine usato ancor oggi per indicare lo stato di sonnolenza.
Il papavero è blandamente sedativo e antispasmodico, se ne usano i petali e le capsule svuotate dei fiori per infusi e sciroppi utili a calmare la tosse, l'insonnia e l'eccitazione nervosa.
RICETTA
Confettura di PAPAVERO
Ingredienti:
  • 50 g petali di papavero  
  • 3 kg zucchero
  • 8 limoni.
 
Preparazione: 
Lasciare a macerare per 24 ore in frigorifero i petali di papavero freschi nel succo dei limoni.
Sciogliere e bollire lo zucchero in 3 bicchieri d’acqua, lasciandolo schiumare fino ad ottenere un composto limpido della consistenza d'uno sciroppo.
Unire allo sciroppo i papaveri macerati con il succo di limone; il tutto deve bollire per pochi minuti.
La confettura è pronta: aromatica, buona e curativa: infatti, combatte il raffreddore, calma la tosse e le infiammazioni bronchiali.

ORTICA (urtica dioica)
FAMIGLIA: Urticaceae
 Pianta perenne, generalmente dioica, con rizoma stolonifero, fusto eretto e striato, scanalato in alto. Foglie opposte, lanceolate, cuoriformi alla base, grossolanamente dentate, lungamente picciolate, con peli urticanti fitti. Le infiorescenze sono penduli  verticilli all'ascella delle foglie, semplici e brevemente ramosi con  fiori giallo verdastri, minuti. Fiorisce da maggio a novembre.
Foto
Immagine ricavata dal web
IMPIEGO
  • giovani germogli: sono impiegati, dopo cottura, per preparare frittate, sformati e risotti, ottimi anche bolliti e conditi con olio e limone.​
PROPRIETA'
Il nome del genere è da mettere in relazione con il verbo latino  urere, bruciare, con allusione al liquido irritante, che è contenuto nei peli urticanti, cavi, che al tatto si spezzano lasciandolo fuoriuscire e provocando per contatto dei ponfi.
Grazie ai suoi numerosi principi attivi,  ha proprietà depurative, diuretiche, rimineralizzanti, toniche; il decotto è usato nella cura dei reumatismi e in tutti i disturbi dell'apparato intestinale, svolge funzioni epatobiliari e aumenta la secrezione lattea. Notevole è anche il suo utilizzo come sgrassante e contro la caduta dei capelli.
RICETTA
Crema di ORTICA
Ingredienti (per 4 persone):
  • 500 g foglie di ortica
  • 300 g patate crude a cubetti
  • 100 g cipolle
  • 100 g panna
  • 200 g acqua
  • olio extravergine d'oliva q. b. 
  • sale e pepe.
 
Preparazione: 
Mettere le foglie, tranne 50 g, in un mixer con l’olio. Frullarle riducendo ad una crem.
Mettere in frigorifero.
Tritare la cipolla e soffriggerla con olio, unire le patate, l’acqua e la panna portando il tutto a cottura.
Lasciare raffreddare, passare al frullatore riducendo ad una crema.
Unire al frullato di ortiche preparato precedentemente e servire appena riscaldato.
 

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